Il mondo dell’arte, nella sua infinita varietà, non smette mai di sorprendere, offrendo continui spunti di connessione tra le sue molteplici espressioni. I grandi designer, stilisti e architetti hanno espresso la propria creatività dando vita a progetti estremamente originali, nei quali il richiamo ai  grandi artisti del Novecento supera la mera ispirazione, diventando citazione colta, senza però lasciare da parte un aspetto più innovativo.

L’articolo di oggi si propone di esplorare cinque esempi emblematici che testimoniano il legame senza tempo tra arte e design e che dimostrano come il rapporto tra queste ultime non sia solamente fondato sull’estetica, ma che siano altrettanto cruciali l’equilibrio, la funzionalità, e la percezione dello spazio. Seguendo un filo cronologico, scopriremo uno dei progetti architettonici più celebri di Le Corbusier, per poi immergerci nella Mondrian Collection di Yves Saint Laurent. Coglieremo poi le radici del Futurismo nell’opera di Zaha Hadid, per poi riscoprire il dialogo tra l’arte e la moda attraverso Dior e, infine, ci soffermeremo sul design d’arredamento firmato Gruppo Euromobil.

Le Corbusier e il Purismo

Le Corbusier, Villa Savoye, 1929-31. Poissy, Francia. Veduta angolare. Source Arte Svelata.

Le Corbusier, uno dei più grandi architetti del XX secolo, trovò ispirazione nel movimento purista, una corrente artistica che esaltava la semplicità delle forme e la funzionalità. Il suo celebre motto, “una casa è una macchina per abitare”, rifletteva l’idea che l’architettura dovesse essere razionale e priva di orpelli superflui. Le sue opere, tra le più note Villa Savoye, incarnavano i principi del Purismo: strutture geometriche, spazi aperti il tutto immerso in un’estetica minimalista. Questo approccio influenzò profondamente il design d’interni e l’arredamento moderno, dando origine a oggetti essenziali ma sofisticati, in cui ogni dettaglio aveva una precisa funzione.

Yves Saint Laurent e Piet Mondrian

Yves Saint Laurent, three dresses from the Autumn–Winter 1965–1966 couture collection. Life 59, September 3, 1965, 46. Photo: Joseph Leombruno and Jack Bodi. Getty Research Institute.

Nel 1965, Yves Saint Laurent trasportò l’arte nei tessuti della celebre Mondrian Collection, ispirata alle opere del pittore olandese Piet Mondrian (1872-1944). Tra i pezzi più iconici, l’abito da cocktail in jersey di lana e seta riproduceva la caratteristica griglia nera con campiture di rosso, blu e giallo, creando un perfetto equilibrio tra eleganza e avanguardia. Il design infatti era estremamente innovativo, senza cuciture visibili, esaltava la silhouette femminile con una raffinata semplicità geometrica. Venduto a 130 mila lire (circa €67), oggi è esposto al Victoria and Albert Museum di Londra, come testimonianza del dialogo tra moda e arte che ha reso immortale Saint Laurent.

Zaha Hadid e il Futurismo

Heydar Aliyev Center, progettato da Zaha Hadid.

Zaha Hadid (1950-2016) architetta anglo-irachena estremamente rivoluzionaria, ha trasformato l’architettura con forme fluide, linee sinuose e geometrie complesse. Prima donna a vincere il Premio Pritzker (2004) ha progettato opere iconiche come il MAXXI di Roma, l’Heydar Aliyev Center a Baku, l’Opera House di Guangzhou e il London Aquatics Centre. L’Heydar Aliyev Center incarna il futurismo sfidando la rigidità sovietica con curve dinamiche e superfici ondulate, ma anche dando vita ad una struttura innovativa che combina cemento e un telaio tridimensionale, nascondendo gli elementi portanti per creare un effetto di leggerezza e movimento. Una struttura inno al cambiamento, che invita a pensare al futuro con coraggio. È immaginabile come il “panta rei” di Eraclito: lo scorrere di un fiume che non smette mai di fluire.

Dior x Nike de Saint Phalle

Dior x Niki De Saint Phalle.

Il fascino della pratica artistica ha colpito anche Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, che nel 2024 ha reso omaggio all’artista franco-americana Niki de Saint Phalle ideando una capsule collection per la maison ispirata ai motivi colorati e surrealisti presenti nelle sue opere.

Conosciuta per il suo spirito anticonformista e femminista, De Saint Phalle ha dato vita a una moleplicità di mondi fantasiosi, di cui fanno parte, tra le varie figure, il Drago Verde e il motivo variopinto Dragon Zodiac, da cui il nome della collezione, “Hideous Dragons”. Le opere prendono vita in capi d’abbigliamento, tra cui figurano maglioni, camicie e gonne, assieme ad accessori e calzature, dimostrando le infinite possibilità di dialogo tra arte e moda.

Désirée – Gruppo Euromobil 

Alessandro Mendini con la “Proust” monumentale.

L’arte tradizionale arriva anche ai giorni nostri nelle pareti delle nostre case: i designer omaggiano i grandi pittori e si ispirano alle loro opere d’arte per la realizzazione dell’arredamento d’interni, rendendo i grandi maestri d’arte più vivi che mai. Un esempio che ci incanta e affascina è la “Poltrona Proust” di Alessandro Mendini, nata nel 1978.

Il suo tessuto è un omaggio vibrante al puntinismo di Seurat e Signac, ci avvolge e ci fa sentire direttamente nei prati assolati di Signac, un’esplosione di colori che rende l’atmosfera giocosa. Un connubio perfetto tra arte e funzionalità, come aveva precedentemente concepito D’Annunzio, trasformando una semplice stanza in una
galleria d’arte.

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