La scelta di affrontare ed analizzare la tematica del Cineforum nasce da un’esperienza diretta, quella di Culturit, associazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha deciso di abbracciare questo progetto nel gennaio 2024.

Chi conosce questa attività, che sia per sentito dire, leggendo o magari anche partecipando probabilmente la apprezza e lo appassiona, ma non è solo un modo alternativo di occupare i pomeriggi, dietro in realtà c’è molto di più! In quest’articolo indagheremo la sua storia, dalla nascita ad oggi, il ruolo che ha avuto in Italia e vi racconteremo la nostra esperienza e il grande peso che ha avuto nella piccola realtà di Culturit.

Cos’è il cineforum?

Il Cineforum è “una riunione culturale organizzata per visionare e discutere un determinato film”, questa è la definizione riportata dal vocabolario Treccani.

Dopo aver appreso questa prima delucidazione, possiamo ampliarla e dire che il cineforum è inoltre e soprattutto un momento di unione, confronto, un’occasione di crescita, in cui diverse menti con diverse opinioni, sensazioni e sentimenti danno vita ad un dibattito riguardante un tema centrale. 

La nascita di questa tradizione risale al periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando il domenicano Felix Morlion introdusse in Belgio l’idea di “cineforum”, con l’intento iniziale di voler avvicinare la comunità cattolica al cinema. A lui si devono infatti sia l’invenzione del termine, sia l’elaborazione del metodo, che originariamente prevedeva una breve presentazione di un’opera cinematografica, seguita dalla sua visione e da una “discussione costruttiva”, condotta da un animatore socioculturale e finalizzata a cogliere e valorizzare le componenti estetiche, contenutistiche, culturali, sociologiche, antropologiche del film visionato.

Il primo momento del dibattito è dedicato al pubblico, al quale si richiede l’individuazione delle tematiche principali e dei momenti più suggestivi del film; solo in seguito subentrano gli esperti, che illustrano e spiegano agli spettatori gli aspetti più tecnici del testo cinematografico come regia, sceneggiatura, montaggio, ambientazione, colonna sonora e fotografia.

Nonostante siano passati decenni dalla sua nascita, questa pratica ha continuato ad assumere un’importanza rilevante, dovuta alla centralità dell’immagine nella comunicazione moderna, contribuendo anche a generare pratiche analoghe sia nella televisione (Teleforum) che nella musica (Discoforum).

Il cineforum in Italia

Felix Morlion riteneva il cinema uno strumento educativo capace di trasmettere valori cristiani e di raggiungere le masse in modo efficace. Trasferitosi in Italia nel 1945, fondò a Roma l’Università Internazionale di Studi Sociali “Pro Deo” (oggi conosciuta con il nome di Luiss). A partire dal 1950, questa istituzione assunse il ruolo di coordinare la crescente rete di cineforum presenti nel Paese.

La vicinanza tra la “Pro Deo” e il movimento dei cineforum suscitò perplessità all’interno del Vaticano. Nel 1953, a seguito di queste tensioni, Morlion affidò la gestione dell’associazione al Centro Cattolico Cinematografico (CCC). Nello stesso anno, si tenne a Roma il “Primo Convegno Nazionale del Cineforum Italiano”, durante il quale fu ribadita la centralità della componente cattolica nel panorama culturale dei cineclub.

Questo orientamento contribuì a limitare la diffusione su scala nazionale di film meno legati a tematiche religiose e morali, portando ad un’omologazione del gusto del pubblico.

Nel tempo, emersero contrasti tra i promotori del movimento. Morlion, con una visione più aperta e inclusiva, considerava il cineforum uno strumento capace di coinvolgere uomini e donne di tutte le classi sociali. Questa posizione, però, non fu condivisa da parte delle gerarchie cattoliche, che preferirono affidare la direzione dei cineforum a Don Giuseppe Gaffuri, sancendo l’allontanamento di Morlion.

Negli anni Settanta, il movimento dei cineforum si aprì a nuove contaminazioni, come la collaborazione tra l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) e la Federazione Italiana Cineforum (FIC). Tuttavia, questa alleanza si rivelò effimera, dal momento che la FIC si oppose alla limitazione della propria offerta culturale, rivendicando la libertà di proporre una programmazione più diversificata.

Da quel momento la pratica del cineforum si è ampiamente diffusa in tutta Italia, andandosi a laicizzare e entrando a far parte di molte realtà associazionistiche e di centri culturali.

Dal Grande Schermo alla Sala Gnomo!

Dopo aver esplorato la nascita e la storia del cineforum, vorremmo raccontarvi l’esperienza di Culturit. L’associazione, grazie ad un’idea lanciata ormai un anno fa, ha da qualche mese fondato un vero e proprio “club del cinema” gestito autonomamente dagli studenti. 

Si è deciso di puntare su una formula innovativa: il cineforum dedicato ai cortometraggi. Questa scelta è nata dalla volontà di offrire un’esperienza più flessibile e adatta agli studenti, permettendo loro di fruire dei contenuti in un tempo ridotto, senza rinunciare alla profondità della discussione. Ogni incontro ruota attorno a un tema specifico, con una selezione di corti che offrono diversi punti di vista e stimolano il dibattito.

Questa esperienza conferma che il cinema, se vissuto in modo partecipativo, può diventare un potente strumento di connessione e crescita collettiva, e per questo come associazione auspichiamo di coinvolgere sempre più studenti.

Di Eleonora Capitano, Francesca Paganelli, Ginevra Sordi

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