Tommaso Spinzi, interior designer di successo basato a Milano, parte sempre dallo spazio: come ha dichiarato in una recente intervista, il punto di partenza dei suoi progetti è la connessione emotiva con i luoghi in cui e su cui lavorare, con l’obiettivo di “sentirli”.
Questo approccio, privo della presunzione di stravolgere ciò che già esiste e capace di incanalare l’esplosività dell’energia artistica nell’atto dell’ispirazione, è più che evidente nel rinnovo di Villa Antonelli, un gioiello ereditato dal movimento razionalista degli anni ’20 del ‘900.
Tommaso Spinzi e il suo legame con il Lago di Como
La villa, affacciata sul Lago di Como, era stata originariamente donata da una famiglia benestante a un medico, affinché vivesse vicino alla loro residenza. Simmetrica, priva di sfizi, incarna il puro funzionalismo estetico proprio della corrente architettonica razionalista legata agli anni del fascismo in Italia. Spinzi, legato all’area circostante a Como fin dalla sua infanzia, ha ripensato questo spazio come un luogo di fuga dalla frenesia Milanese e di fusione artistica tra varie correnti, rispettando religiosamente la suddivisione degli spazi.
Casa Antonelli, il legame con il Territorio e il Design
Il riflesso delll’acqua accentua la luce naturale che illumina il salotto, in cui il tavolino da caffè disegnato da Willy Rizzo combina la funzionalità razionalista con la raffinatezza di un design accuratamente selezionato: la connessione tra la casa e il lago è indissolubile.
Il tema dell’azzuro dell’acqua ritorna anche nella Stanza da Letto Blu, mentre in cucina spiccano le sedie Medea di Vittorio Nobili, icone del design italiano degli anni ’50, caratterizzate da una scocca in legno curvato con un’estetica elegante e minimalista. Il tavolo è invece disegnato da Spinzi stesso, che ama affiancare le proprie opere a quelle di collaboratori, amici e colleghi, in una culla d’arte mai statica, ma fluida, dove il contrasto tra il noto e la sperimentazione prende vita.
L’incontro tra design tradizionale e innovazione come quello tra equilibrio e caos
L’idea di casa concepita da Spinzi rispecchia quella descritta da Jordan B. Peterson in 12 Rules for Life: An Antidote to Chaos. Peterson sostiene l’esistenza di un punto ideale tra caos e ordine da abitare con la mente: quando sappiamo di avere una casa in cui tornare, un luogo che ci protegge nel comfort del familiare, possiamo esplorare l’ignoto senza paura. Spinzi sembra aver tradotto questo concetto in Villa Antonelli, rispettandone lo stile e il carattere originale, ma concedendosi di sperimentare continuamente al suo interno, introducendo nuovi elementi e ospitando figure emergenti per stimolare il dialogo, senza mai tradirne l’essenza.