Collezione Scarzella ha inaugurato un nuovo capitolo del suo percorso con l’Acquisition Prize per MEGA Art Fair. Un percorso costellato da cambiamenti e dal continuo supporto per artisti e realtà emergenti, che si evolve nel tempo e attraversa la storia di Giovanni Scarzella e Camilla Previ. La collezione, iniziata nel 2011 con uno scopo prevalentemente estetico è ora composta da 150 opere e, grazie all’ultimo pezzo parte del premio di acquisizione, inaugura adesso un nuovo capitolo, caratterizzato da riscoperta e spiritualità.
Collezione Scarzella e l’Acquisition Prize
“Era da un po’ che pensavo di fare un premio per la collezione, che desse visibilità sia a noi sia ad artisti emergenti e a progetti coraggiosi come quello di MEGA. Con Mattia Pozzoni è nata l’opportunità di partecipare a MEGA, a un progetto in cui credo e che voglio supportare”, così Giovanni Scarzella racconta la nascita dell’Acquisition che Collezione Scarzella ha creato per e con MEGA Art Fair. Un progetto che vuole dialogare con la fiera, andando a supportare artisti emergenti e a innovare il mondo dell’arte milanese, con un obiettivo di incontro e scambio. Il premio quindi si declina in un progetto di ricerca che coinvolge una giuria composta da Giovanni Scarzella e Camilla Previ (Collezione Scarzella), Giovanna Manzotti (Curatrice) e Vincenzo di Rosa (Editor-at-large di Flash Art Italia) che si è riunita al fine di avere dei criteri oggettivi per premiare un artista e una galleria in particolare.
Dopo la selezione preliminare di tre proposte, la giuria ha scelto all’unanimità l’opera “Distant lights”, acrilico su tela, 2024 dell’artista taiwanese Kaï – Chun Chang (1989) rappresentato dalla galleria Romero Paprocki di Parigi. La ricerca dell’artista si concentra sulla tradizione pittorica cinese che viene affrontata su un piano astratto, emozionale e molto intimo con un richiamo alle esperienze personali. La tela scelta da Collezione Scarzella è caratterizzata da una coniugazione della realtà con la spiritualità resa possibile dalle vibrazioni ottiche del colore, in grado così di legare le due dimensioni umane e aprire alla contemplazione.
“Un’ opera bianca, molto luminosa, fatta di luce e colpi di luce, piccole intuizioni di colore all’interno della tela bianco-grigia. Per noi rappresenta un punto di svolta, un momento in cui al nostra collezione torna a guardare al minimalismo, al concettuale, un momento di respiro quasi spirituale e che corrisponde anche a un momento spirituale della nostra vita”.
Distant lights avrà il compito di riportare Collezione Scarzella a nuovo inizio fatto di contemplazione, spiritualità ed essenzialità.
La collezione ha vari momenti di vita, dopo essere iniziata tredici anni fa senza un andamento preciso ha poi cambiato aspetto quando il suo proposito estetico ha lasciato spazio al collezionismo attivo, vedendo Giovanni e Camilla impegnati nel dialogo dell’arte emergente.
Prima di Distant lights la collezione aveva già sperimentato una grande svolta con la scoperta del collezionismo come atto a se stante e la volontà di apertura internazionale. “Dopo una decina di pezzi in casa è cambiato totalmente lo scopo, da arredare casa e dal gusto estetico, abbiamo iniziato a cambiare e a costruire una collezione che avesse un punto fermo: l’arte emergente, cioè artisti di circa trentacinque anni. Questo ha portato a cambiare le gallerie di riferimento e il medium dal disegno alla pittura. Infine, siamo andati molto sul colore, cosa a cui prima non guardavamo, abbiamo cominciato a lasciarci andare e a non pensare più al mero giudizio estetico, ma pensando al valore che potesse avere l’artista e il suo pensiero all’interno della nostra collezione”.
Ad oggi la collezione si distribuisce tra Milano, le Langhe e un magazzino poiché “Non si è un vero collezionista fino a quando non si ha un magazzino” e si impegna nella promozione di artisti e gallerie emergenti così come in progetti istituzionali che vedono al collezione in movimento. Con l’ Acquisition Prize per MEGA Art Fair e l’ingresso di Distant Light, Collezione Scarzella inaugura un nuovo capitolo di vita dove l’impegno nei confronti degli artisti e del territorio continua, ma si apre una stagione di collezionismo più spirituale e lenta.