Dal 16 marzo al 20 aprile 2024, nella storica Galleria Centro Steccata di Parma, si svolge una importante mostra su Patrick Moya, artista francese che è riuscito ad unire il mondo reale a quello digitale attraverso l’arte.
L’arte di Patrick Moya
Curata da Vittorio Zanini e Florence Canarelli, la mostra “Storia dell’arte di Moya” apre una riflessione sul ruolo dell’artista, e dell’arte, nell’epoca contemporanea. Nel XXI° secolo infatti, i confini tra realtà e finzione, tra materiale e digitale, tela e pixel sono annullati, e Patrick Moya guida lo spettatore, come Virgilio con Dante, alla scoperta di questa nuova realtà parallela.
In questo spazio fantastico quindi due sono i protagonisti indiscussi: un avatar dell’artista stesso, che rimanda al personaggio di Pinocchio, e la pecorella Dolly, che è stata il primo mammifero ad essere stato clonato nel 1996. Questi due soggetti assumono di volta in volta forme diverse, sempre nuove, che ci raccontano infinite storie e riflessioni ironiche, a cavallo tra passato e presente.
L’arte di Patrick Moya
Curata da Vittorio Zanini e Florence Canarelli, la mostra “Storia dell’arte di Moya” apre una riflessione sul ruolo dell’artista, e dell’arte, nell’epoca contemporanea. Nel XXI secolo infatti, i confini tra realtà e finzione, tra materiale e digitale, tela e pixel sono annullati, e Patrick Moya guida lo spettatore, come Virgilio con Dante, alla scoperta di questa nuova realtà parallela.
In questo spazio fantastico quindi due sono i protagonisti indiscussi: un avatar dell’artista stesso, che rimanda al personaggio di Pinocchio, e la pecorella Dolly, che è stata il primo mammifero ad essere stato clonato nel 1996. Questi due soggetti assumono di volta in volta forme diverse, sempre nuove, che ci raccontano infinite storie e riflessioni ironiche, a cavallo tra passato e presente.
Moya ha costruito, attraverso la piattaforma Second Life, un’isola virtuale denominata “Moya Land”, nella quale dà vita ai suoi personaggi, che sono liberi di muoversi ed interagire con quello che li circonda. Sempre in questo spazio l’artista riproduce virtualmente le mostre che presenta nella realtà, mettendole così a disposizione di un pubblico più vasto.
Altro elemento caratterizzante delle sue opere è l’utilizzo del nome. Per Moya “è la firma che conta”, e quindi in ogni opera è presente un rimando, palese o celato, al suo nome.
La mostra alla Galleria Centro Steccata
Patrick Moya si dimostra un artista poliedrico, come dice Vittorio Zanini: “allo stesso tempo pittore e videomaker, performer e ceramista, astratto e figurativo, classico e barocco, narcisista e generoso, popolare e concettuale, reale e virtuale“.
La Galleria Centro Steccata ci offre quindi la possibilità di scoprire le infinite forme che può assumere l’arte di Moya, attraverso una mostra personale che ripercorre le varie fasi dell’artista, dai primi disegni all’arte nel metaverso del 2024.