France Odeon è la rassegna dedicata al cinema francese, diretta da Francesco Ranieri Martinotti, con la presidenza di Enrico Castaldi, che da 16 anni anima l’autunno fiorentino presso il cinema La Compagnia di Firenze.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Institut Français Firenze e Fondazione Sistema Toscana, rappresenta un punto d’innesto tra la cultura cinematografica francese e la realtà italiana in cui si svolge. Si tratta di una perla rara, un’iniziativa unica e preziosa, che quest’anno coinvolge Firenze dal 29 ottobre al 2 novembre.
France Odeon, il programma del Festival
Il festival sarà ricco di anteprime cinematografiche e di momenti di scambio e di condivisione con il pubblico, anche grazie alla presenza di molti ospiti e, spesso, dei registi stessi. È un’occasione pensata soprattutto per i giovani e che si nutre della loro partecipazione: a partire dall’iniziativa (realizzata in collaborazione con la Fondazione CR Firenze) Prima fila #giovani che permette agli spettatori under 25 di vedere il film in posizione privilegiata; al concorso di pittura La Grande Visione rivolto agli artisti under 35 dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, che avranno la possibilità di rappresentare la propria visione del festival e di vincere, così, un cospicuo premio.
Ma l’essenza del festival è tutta racchiusa nelle opere presenti in gara, che rispecchiano i gusti di un pubblico vasto ed eterogeneo; molti sono i film che, da diverse angolature e in maniera del tutto personale, indagano le dinamiche familiari: En Fanfare di Emmanuel Courcol, che segue i destini di due fratelli che si ritrovano in maniera inaspettata, Mon Inséparable di Anne-Sophie Bailly, che invece affronta le difficoltà che emergono in una famiglia con disabilità. Seguono Père et fils di Michel Boujenah, con la speciale presenza, per l’ultima volta sullo schermo, di Philippe Noiret, e Le royaume di Julien Colonna che, invece, unisce la criminalità alla narrazione familiare. Altri due film si muovono sul versante intimo, soffermandosi in particolar modo sullo scontro scaturito dalle diversità identitarie e ideologiche che possono emergere tra figli e genitori: da un lato Mikado di Baya Kasmi, che ritrae un nucleo nomade e anticonvenzionale, dall’altro Jouer avec le feu delle due sorelle Delphine e Muriel Coulin, che vedrà il cambiamento radicale di una famiglia apparentemente solida. Con l’eccellente interpretazione in quest’ultimo film, Vincent Lindon ha vinto la Coppa Volpi alla 81° Mostra del Cinema di Venezia; l’attore, presente in sala più volte durante il festival, è il protagonista anche di un altro film in gara: Le choix di Gilles Bourdos, che ci coinvolge in un road-movie notturno tra le strade e, al contempo, nella psiche del protagonista.
Si prosegue con Leurs enfants après eux dei fratelli Ludovic e Zoran Boukherma (il cui protagonista ha vinto il premio Marcello Mastroianni a Venezia), che pone uno sguardo autentico sulla gioventù francese degli anni ’90 riprendendo l’omonimo romanzo di Nicolas Mathieu; per continuare con La bête di Bertrand Bonello, che catapulta il pubblico in una dimensione distopica mettendo in scena la celebre novella di Henry James La bestia nella giungla. Infine, ma non per importanza, Le déluge di Gianluca Jodice, frutto della co-produzione italo-francese: il film storico, che ritrae gli ultimi giorni di Maria Antonietta sotto il regno di Luigi XVI, è ambientato a Versailles, ma in realtà girato nella Reggia di Venaria torinese. Il festival è anche un connubio di arti e di realtà che si intersecano tra loro: Silvia Lucchesi, direttrice de Lo Schermo dell’Arte, presenterà Niki di Céline Sallette, biopic che delinea la figura di Niki de Saint Phalle, pittrice, regista e realizzatrice di plastici francese, celebre in Italia per aver realizzato, con il marito Jean Tinguely (anch’egli noto scultore svizzero), Il Giardino dei Tarocchi nei pressi di Capalbio (Grosseto).
Infine, nella mattinata del 2 novembre, in chiusura del festival, che quest’anno vede la collaborazione anche con il Teatro di Fiesole, proprio sul colle che dall’alto veglia su Firenze, avverrà l’incontro del presidente della giuria Tahar Ben Jelloun con il pubblico, per poi concludere con un omaggio al cinema francese con la proiezione – a ingresso gratuito – di La Piscine (1969) di Jacques Deray. Il film è anche l’occasione per celebrare il noto attore Alain Delon, scomparso il 18 agosto di quest’anno, il cui iconico volto è il manifesto di questa sedicesima edizione del festival.
Tutti i film in gara verranno valutati da una giuria d’eccezione composta da Tahar Ben Jelloun, vincitore del Prix Goncourt con il suo Creatura di Sabbia, dalla celebre attrice Milena Vukotic, da Carolina Pavone, giovane regista agli esordi, reduce da un periodo di assistentato con Nanni Moretti, e da Maurizio Braucci, giovane sceneggiatore di spicco nel panorama cinematografico italiano, noto per aver curato lo script di Gomorra di Matteo Garrone.
Tutto questo e molto altro vi aspetta in questi cinque giorni di magia, durante i quali France Odeon regalerà l’opportunità di scoprire un contesto cinematografico inedito e dal respiro europeo, dal quale lasciarsi stupire e coinvolgere, attraverso visioni che il pubblico fiorentino non potrebbe altrimenti recuperare.