Biennale “Orizzonti d’Autore”: Robert Smith vince il Premio Archeometra alla Carriera per il Gioiello d’Autore

Orizzonti d’autore /Between body & soul

L’arte si sa, esce dai confini, supera i perimetri, anche quando valica quelli dell’immaginazione. È così in ogni disciplina, anche nel gioiello contemporaneo. Lodevole iniziativa, quella di Thereza Pedrosa, che con sudante lungimiranza e amore della bellezza, si e messa all’opera per rendere realtà la II^ edizione della Biennale “Orizzonti d’ Autore”. La rassegna di Asolo inaugurata sabato quattordici settembre, è un inno all’arte ed ai suoi artisti, prima ancora che al gioiello. In ossequio al tema di questa edizione, le opere esposte riempiono gli occhi e le emozioni degli osservatori, così come era loro destino di fare: Tra Corpo e Anima.

Valicano il concetto di ornamento. Proiettano carisma, fendendo lo spazio. In un epoca di continui mutamenti, la mostra è già un nuovo punto di riferimento per appassionati e collezionisti. Non solo. Giovani talenti provenienti da tutto il mondo esibiscono le loro creazioni a fianco di quelle di maestri già affermati: intuizione vincente questa di Thereza, che celebra i grandi nomi del gioiello, mettendo sotto le loro ali protettrici promesse che lo diventeranno. Una meritoria ricompensa a tutti coloro che per amore dell’arte hanno dedicato la loro vita alla creazione inoltre, è il Premio Archeometra alla Carriera, conferito in questa edizione all’ artista Robert Smith.

“Ritengo doveroso onorare finalmente gli artisti che hanno dedicato tutta la loro vita all’arte, e lottato per ciò in cui credevano, anche compiendo scelte coraggiose, come ha fatto Robert Smith”, ha detto la curatrice. “Gli sforzi organizzativi messi in atto per realizzare questa biennale sono stati notevoli, un particolare riconoscimento va attribuito anche agli sponsor: grazie a loro infatti tutti gli artisti, anche i talenti non ancora affermati, hanno potuto esporre le loro opere gratuitamente”. Questo nell’arte ha un grande peso: permette loro di dedicarsi solo alle opere.

E noi non possiamo che essere riconoscenti a Thereza per questo.

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