Girolamo Ciulla. Respiri oltre il tempo in mostra alla Galleria Susanna Orlando

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Il 22 giugno scorso la Galleria Susanna Orlando a Pietrasanta ha inaugurato la mostra Girolamo Ciulla. Respiri oltre il tempo. L’amuri è come u ventu, nun si po vidiri, ma si po sintiri curata da Antonio D’Amico presso lo spazio espositivo di Via Stagi. Si tratta di un’esposizione in onore del maestro, scomparso a dicembre, per ricordarne l’arte e il talento straordinario: sono state esposte sculture in marmo travertino create tra gli anni ’90 e 2000.

Girolamo Ciulla 2008 Sirena con coccodrillo travertino, 53x43x20 cm

Non nego che parlare in maniera distaccata di questa mostra non mi è semplice. Non si tratta di una mostra qualsiasi, le opere non sono esposte, ma accuratamente allestite in un insieme coeso: si percepisce immediatamente l’attenzione e la dedizione che curatore e gallerista hanno voluto dedicare a Girolamo Ciulla, nonché la stima che provano nei confronti del suo genio artistico.

L’impressione che ho avuto è stata quella di star entrando, dapprima, in un luogo intimo e privato. Come se la galleria si fosse trasformata per un attimo nello studio del maestro Ciulla, come se lui fosse appena uscito e potesse tornare da un momento all’altro. Lui è lì, si respira la sua presenza e l’amore che ha nutrito per l’arte e la scultura, per la sua Sicilia e per il mito. Gli spazi -e con questi le opere- si scoprono pian piano mentre si avanza nella galleria, fino a scorgere, appena dietro un velo ricamato, un tripudio di sculture in marmo travertino. A questo punto, l’intimità diventa sacralità, e si è trasportati in un tempio antico, come quelli della sua Sicilia, in un luogo di imponente ma raccolta grandiosità. Si è travolti dalle opere e da ciò che si sprigionano. In galleria c’è un profumo ben preciso, e se ci si sofferma ad ascoltare in silenzio si possono sentire le dee, gli animali, la vita che attraversa queste sculture. L’aria è densa, il luogo solenne come se si stesse per compiere un rituale. Si sente la polvere della terra e il sole che scotta.

Non credo sia possibile rimanere indifferenti davanti a queste opere e all’allestimento magistrale che le accosta. È impossibile non commuoversi, impossibile non sentire qualcosa dentro di sé accendersi. Il marmo travertino, notoriamente pesante, sembra leggero e delicato; le mani e i visi delle dee sembrano essere lì lì per muoversi, e, infine, i coccodrilli. I coccodrilli abbandonano la reputazione di animali feroci e traditori e si trasformano in bellezza, in un decoro morbido, in un fidato animale a cui affidarsi e con cui lasciarsi andare. Girolamo Ciulla riscatta l’idea negativa che si ha dell’animale rendendolo simbolo di bellezza, in una funzione catartica che ha potere anche sul visitatore.

Al centro dell’esposizione si erge una stele raffigurante una dea che porge al pubblico una ciotola con una leggerezza e delicatezza immane. Che cosa ci stia offrendo non lo sappiamo, ma immaginiamo abbia un potere salvifico e purificante. Guarda oltre noi, guarda l’orizzonte. Un coccodrillo le incornicia il viso. Un coccodrillo. Sul viso. Dovrebbe terrorizzare, e invece trasuda calma, sicurezza, amore. L’amore che è come il vento, non si può vedere, ma si può sentire, come recita il titolo della mostra. E giurerei di aver sentito tutto l’amore possibile, visceralmente incantata dalle opere.

Girolamo Ciulla “Riflessi” 2008 travertino, 42x33x53 cm Photo: Mattia Taddei

Di Girolamo Ciulla si dice che sia l’artista del mito, dell’arcaico. Badate bene: non riconoscerete nessun mito studiato a scuola in questa mostra. Ciulla il mito lo viveva, lo attraversava, lo conservava dentro di sé. Il mito di Ciulla è un mito personale, intimo, il privato mezzo dell’artista per spiegare il trascendentale ed evadere dalla realtà.

Non posso aggiungere altro se non andate, visitate la mostra perché se vi siete chiesti cosa sia l’arte contemporanea almeno una volta qui lo capirete senza bisogno di spiegazioni.

È una delle mostre più vitali e travolgenti che io abbia mai visto nell’ultimo periodo.

La mostra Girolamo Ciulla. Respiri oltre il tempo. L’amuri è come u ventu, nun si po vidiri, ma si po sintiri sarà visitabile fino al 10 agosto 2024. In occasione della nona Collector’s Night, sabato 6 luglio sarà inaugurata la mostra Corrispondenze. Barlumi, angeli e altre storie a cura di Tiziana Tommei con opere di Pino Deodato e Pietro Bologna, nello spazio espositivo di Via Garibaldi, a Pietrasanta.

Credits:  Courtesy of Galleria Susanna Orlando and Mattia Taddei. In order: Installation view, Galleria Susanna Orlando, 2024; Girolamo Ciulla, "Sirena con coccodrillo", 2008, 53x43x20 cm; Girolamo Ciulla, "Riflessi", 2008, 42x33x53 cm.

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