La luce come esperienza – James Turrell

James Turrell e l'utilizzo della luce come esperienza

James Turrell è un artista californiano, nato a Los Angeles, che iniziò a sperimentare artisticamente con la luce negli anni ’60 con la nascita del movimento Space and Light.

James Turrell e l'utilizzo della luce come esperienza

James Turrell e l’utilizzo della luce

Il lavoro di Turrell non riguarda meramente la luce, è la luce stessa. Le sue luci trascendono i confini del fisico e, insieme al colore, vengono vissute come materia fisica in ambienti onirici, dando vita a forme che sembrano possedere massa propria.

“I’m interested that light has thingness itself, so it’s not something that reveals something about other things you’re looking at, but it becomes a revelation in itself”.

James Turrell fa leva sulla percezione della luce da parte dello spettatore. Il ruolo della luce sta nell’essere una presenza fisica e metaforica che determina la percezione umana e, di conseguenza, l’esperienza del mondo.

James Turrell e l'utilizzo della luce come esperienza
James Turrell e l'utilizzo della luce come esperienza

“I like to use light as a material, but my medium is actually perception. I want you to sense yourself sensing – to see yourself seeing”.

“My work has no object no image and no focus. With no object no image and no focus, what are you looking at? You are looking at you looking”.

Le illusioni ottiche e l’incertezza percettiva sono caratteristiche ricorrenti del suo lavoro, che si ritrova nelle serie Skyspace, Projection Pieces e Ganzfelds. In questi ambienti sospesi si sperimenta una totale perdita di profondità, avvertendo una tensione cosmica e facendosi parte di un’osservazione metafisica. Al giorno d’oggi Il progetto più imponente dell’artista rimane il Roden Crater, un’opera incompiuta iniziata nel 1977 all’interno di un vulcano inattivo in Arizona che vede come fine ultimo la sua trasformazione in un immenso osservatorio.

Credits:  Immagini da medium.com (@kendallgenner), www.wikiart.org, 
www.itsliquid.com (Florian Holzherr). © James Turrell

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