Meme, reels di streamer strepitanti, video di gatti, immagini aesthetic ed ennesimi scandali: Instagram è diventato un connubio di queste cose e tanto altro, ed è sempre più presente nella nostra vita sia come strumento di intrattenimento che di informazione.
Ma cosa succede se questo social venisse utilizzato come strumento di ricerca artistica, magari per promuovere artisti emergenti e poco noti che – almeno secondo noi – meritano di essere conosciuti?
Noi di Parmesse ci abbiamo provato: il risultato? Siamo stati avvolti dalle fitte atmosfere oniriche di Artur Grucela, pittore polacco, con cui abbiamo fatto due chiacchiere per capire meglio i suoi quadri ed il messaggio che essi vogliono lasciare.
I quadri di Artur Grucela
Classe ’87, il suo rapporto col disegno inizia nell’infanzia ed è durante le scuole elementari che si avvicina alla pittura: è qui infatti che capisce che per tutta la vita vorrà fare il pittore.
Artur Grucela dipinge scenari naturalistici mozza fiato, dove la natura incontaminata è quasi sempre presente e fa da padrona nei dipinti, nonostante la presenza di figure umane senza un volto ben definito o spesso coperto, raffigurate modo tale da permettere allo spettatore di immedesimarsi in personaggi universali senza dover per forza rispecchiarsi in tratti somatici già definiti.
Sono molti gli artisti da cui prende ispirazione, troppi da citare, ma sicuramente i più evidenti sono: Blake, Dorè, Botticelli, Bocklin e Von Stuck.
Artisti provenienti da epoche precedenti alla nostra e i cui valori estetici rimandano ad un passato che non per forza è collegato alla fascia temporale di provenienza, ma a scenari lontani e malinconici, che ci sembrano sempre più distanti da noi e dalla nostra civiltà come se non ci appartenessero più.
Artur infatti dichiara di essere come incastrato nel passato, e che modella lo scenario in base all’ambiente che lo circonda: nella sua bacheca notiamo una continua differenza tra ambienti notturni, al tramonto o alla luce del sole, simbolismi strettamente collegati a ciò che prova nel momento di dipingere i quadri e che insieme formano un sempre presente alone di malinconia.
Artur Grucela e la “fuga” nell’immaginazione
Le atmosfere presenti nelle sue opere non sono altro che un riflesso del proprio io: la sua arte è un linguaggio che se capito permette di fuggire dalla realtà, anche se non completamente.
Proprio perché non si può fuggire mai completamente da essa, le immagini che rappresenta sono sì al contempo magiche ed idilliache – a simboleggiare l’apparente leggerezza della fuga e del viaggio – ma cariche anche di momenti di tensione indici di ansia e oscurità, che rappresentano la brutale lucidità di esser ritornati coi piedi per terra, in un posto che nella maggior parte dei casi non ci appartiene in maniera viscerale.
La sensazione di non appartenere a qualcosa è alimentata dalla presenza dei personaggi che non sembra si mischino perfettamente con lo scenario, come pezzi di puzzle diversi tra di essi ed incastrati forzatamente, suggerendoci che non dovrebbero trovarsi in quel posto.
Le pose greche e gli eventi sia classici che biblici come il Mito di Cadmo e Davide e Golia non sono altro che il frutto di una vera e propria ossessione di Artur, dove l’artista intraprende un intimo dialogo con essi raffigurandone una versione molto personale e dipingendo attimi differenti tra di loro: momenti di relax o di arrendevolezza, scene di vita quotidiana o provenienti dai miti.
Il significato di essi però è sempre lo stesso: in determinati posti l’essere umano non può e non potrà mai appartenere.
Ciò Artur Grucela che vuole trasmetterci
Ciò che i suoi quadri vogliono comunicare è quindi una ricerca arcaica e disperata di un posto in cui fondersi in maniera naturale, difficile da trovare se non impossibile, e che nei suoi quadri attraversa varie epoche fino ad arrivare ai giorni nostri.
Artur ha da poco concluso la mostra Mystery Keepers– nome che sicuramente si addice ai suoi dipinti – a Varsavia: un’esperienza per lui ricca di confronto con altri artisti e sicuramente formativa.
Noi non possiamo far altro che augurargli il meglio ed un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica, seguendone con interesse il suo sviluppo e invitandovi a seguirlo sui social, sperando che le sue opere vi abbiano emozionato come hanno fatto con noi.