I capi d’abbigliamento che indossiamo ogni giorno hanno radici pratiche e utilitarie, nate dalle esigenze dei militari e dei lavoratori. Questi abiti sono progettati per resistere alle intemperie e garantire libertà di movimento.
Dopo la guerra, molti di questi indumenti sono diventati accessibili al grande pubblico, grazie alla vendita di surplus militare a prezzi convenienti. La diffusione di questi capi è stata ulteriormente amplificata dal cinema, che ha contribuito a definire stili e tendenze.
La storia dei principali capi di moda
La storia delle T-shirt
La T-shirt è un’icona della moda, combinando funzionalità, comfort e espressione personale. Le sue origini risalgono al 1904, quando la Cooper Underwear Company introdusse una “camicia da scapolo”, una variante semplificata dell’union suit per uomini senza abilità di cucito.
Durante la Prima Guerra Mondiale, la T-shirt è diventata l’uniforme della U.S. Navy per la sua praticità, e dopo la guerra, è passata da indumento intimo a simbolo di libertà. Negli anni del dopoguerra, ha rappresentato l’eroismo americano e ha influenzato la cultura popolare, il cinema e le sottoculture, diventando un potente mezzo di espressione individuale e collettiva.
Il nome “T-shirt” potrebbe derivare dalla sua forma a T o dalla parola “training”, ma la sua popolarità universale è indiscutibile, rendendola un elemento chiave nel guardaroba di milioni di persone nel mondo.
La storia dei Trench
Il trench impermeabile unisce un’estetica di matrice militare a materiali all’avanguardia. Nel 1823, il chimico scozzese Charles Macintosh introdusse un tessuto impermeabile innovativo, combinando due strati di lana con caucciù disciolto in nafta. Successivamente, nel 1839, la gomma vulcanizzata, lanciata da Goodyear negli Stati Uniti, elevò ulteriormente le performance di impermeabilizzazione.
L’origine del trench attuale risale al cappotto militare utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale, da cui deriva il suo nome “trench”, trincea in inglese. Questo capo, con la sua silhouette doppiopetto, sprone sul retro, spalline e cintura a forma di “D”, si trasformò in un’icona della moda civile dopo il conflitto.
Brand come Mackintosh, Burberry e Aquascutum hanno avuto un ruolo chiave nella sua popolarità. Il gabardine beige, in particolare, è diventato celebre grazie agli attori di Hollywood degli anni ’30 e ’40, tra cui Humphrey Bogart in “Casablanca”.
La storia del Bomber
Il bomber, originariamente designato come “caccia bombardiere”, ha fatto la sua comparsa durante la Prima Guerra Mondiale per proteggere i piloti americani dalle condizioni climatiche avverse delle cabine aperte. Le prime edizioni, costruite prevalentemente in pelle e pelliccia, offrivano un efficace isolamento termico. Un esempio notevole è il modello A-1 del 1927, dotato di cintura e polsini in maglia.
Negli anni ’30, l’evoluzione del design ha portato all’introduzione del modello A-2, caratterizzato da una pratica chiusura a zip. La Seconda Guerra Mondiale ha segnato una svolta nella progettazione dei bomber, con il B-15 degli anni ’40 che introduceva funzionalità avanzate come cinghie per la maschera d’ossigeno e un taschino per la penna. Queste innovazioni hanno preparato il terreno per il modello MA-1 del 1948, prodotto da Dobbs Industries, che offriva un design più leggero con colletto in lana e fodera in nylon e poliestere, adattandosi a una gamma più ampia di condizioni climatiche.
Il bomber ha attraversato i confini del militare per diventare un’icona di stile, influenzando le mode dei mod e degli skinhead.
La storia dei Blue Jeans
I blue jeans, diventati un emblema dell’abbigliamento globale, hanno origine dall’azienda Levi Strauss & Co., fondata nel 1853 in California durante la frenesia della corsa all’oro. Levi Strauss mirava a produrre indumenti resistenti per i minatori, adottando una tela blu robusta e cuciture durevoli.
Il denim, il materiale chiave dei jeans, è celebre per la sua robustezza e caratteristica struttura. Questa stoffa ha catturato l’interesse di numerosi produttori, inclusi quelli italiani.Hollywood ha giocato un ruolo fondamentale nella trasformazione dei jeans da semplice abbigliamento da lavoro a simbolo di casualità e libertà, soprattutto attraverso l’iconografia dei film Western.
Con l’esplosione del consumismo a partire dagli anni ’70 del XX secolo, i jeans hanno vissuto un’evoluzione stilistica significativa.