Tom Johnson, talentuoso compositore e appassionato di matematica, ha sempre sfidato il modello multidisciplinare che suddivide l’ambito scientifico da quello artistico, così come le varie aree artistiche tra loro.
Tom Johnson e la vita nella Grande Mela
Nato in Colorado agli arbori del secondo conflitto mondiale, Johnson studia musica a Yale, per poi trasferirsi a New York dove si afferma come giornalista e critico musicale lavorando per il noto magazine The Village Voice.
Negli anni 70 la Grande Mela è il centro dell’esplorazione delle arti visuali, della danza moderna e del teatro sperimentale: grazie a questa dimensione elettrizzante e al prezioso affiancamento del suo maestro Feldman, Tom sviluppa un peculiare stile di composizione, da lui stesso definito minimalista.
Il Rivoluzionario Stile Minimalista
L’arte di Johnson si compone infatti di isoritmi e strutture che si susseguono sulla base di una logica rigorosa: l’artista vuole rappresentare un problema matematico attraverso note musicali, utilizzando la relazione tra i motivi per rispecchiare quella tra i numeri.
Johnson sfida la convenzione per cui l’ispirazione artistica è di natura lontana dalla razionalità e dal rigore: ascoltando le sue composizioni, come “An Hour for Piano”, e “The Four Note Opera”, si nota un certo grado di prevedibilità della melodia. Questa, inaspettatamente, riesce ad accrescerne l’intensità comunicativa.
L’Arte Senza Confini
L’esplorazione di Johnson non si ferma ai numeri: per l’artista sia la musica, sia il quesito matematico alla sua base, possono e devono essere rappresentati visualmente. Le note, diverse in dimensioni, accostamenti e sequenze, trovano un’ulteriore forma di espressione sullo sfondo bianco di un foglio da disegno.
In questa dimensione, l’ascoltatore è anche osservatore, e mira a comprendere un concetto o la soluzione di un problema durante la sua esperienza artistica. L’arte viene vissuta in modo multisensoriale e multidimensionale, senza confini definiti, pur nascendo da una rigorosa sequenza logica.
L’Approccio delle Lezioni
Johnson espone il proprio processo creativo in una serie di “video-lezioni”, con un pizzico di ironia e uno sguardo curioso, quasi da bambino.
Con il suo apprente paradosso, ci ricorda che anche quando pensiamo di essere vicini alle colonne d’ercole dell’arte, questa ci sorprende sempre con ulteriori infinite possibilità. Persino quella di capire un problema di matematica.
Per apprezzare al meglio il concetto di Musica illustrata, consigliamo la visione di un video dello stesso Johnson su youtube.