Il Louvre da centinaia di anni cattura l’attenzione di tutti i visitatori passanti per Parigi, la cui semplice presenza ha appassionato i più grandi storici e aiuta ad ampliare lo scenario parigino. Tuttavia, dietro le sue mura di pietra e sotto le sue iconiche piramidi di vetro, si cela una storia ricca e complessa che abbraccia millenni di arte e cultura.
La storia del Louvre
Il museo ha vissuto diverse vite: nasce come una fortezza medievale utile a sorvegliare le minacce inglesi, ma quando la città di Parigi iniziò a crescere il Louvre venne inglobato dalle mura diventando una fortezza reale.
Per disgrazia francese la capitale viene assediata dai guerriglieri inglesi suscitando nei cittadini buio e terrore. Tanto è vero che il re decise di cambiare residenza deponendo le sue fortune nei castelli della Loira. Solo con Francesco I il Louvre tornerà ad essere a scopo abitativo.
Sarà proprio Francesco I ad attuare un primo intervento di rottura culturale e simbolica: abbattere il maschio (grande torre solita dei castelli medievali con altezza superiore alle altre) per costruire una corte.
Sotto la volontà di Caterina de Medici verrà realizzato il Palazzo delle Tuileries, a poca distanza dal Louvre, a cura dell’architetto Philibert Delorme. Solo qualche anno dopo, nel 1572, inizierà il complicato processo di unificazione dei due edifici sotto richiesta di Enrico IV.
Quest’ultimo fece costruire sulla piccola galleria ad un piano preesistente quella che viene chiamata anche oggi la “galleria del re”, completò la parte medievale fino alle rive della Senna e fece erigere il padiglione di Flora al quale verrà aggiunta una lunga ala di quasi 500 m nota come “Grand Gallerie”.
Ogni suo successore poi sarà ossessionato dal completare il delicato disegno del museo.
In facciata rimase il problema di unire la parte antica a quella appena edificata, trovando comunque un senso di continuit: verrà risolta dall’architetto Jacques Lemercier con un grande padiglione sormontato da una cupola, modello che avrà un impatto fortissimo nell’architettura francese.
La zona residenziale verrà ampliata con la ristrutturazione al piano terreno, quello della piccola galleria, che permetterà la costruzione di appartamenti estivi. In seguito l’architetto Louis Le Vau eliminerà completamente tutti i ricordi che l’edificio aveva con il medioevo e allargò la corte rendendola quadrata “cour carrée”.
Con Luigi XIV Parigi migliorerà parecchio a livello architettonico, il Louvre raddoppierà l’ala sud e si scatenerà una “guerra” tra architetti per la ricostruzione dell’ala est, non che l’ingresso principale. Il progetto vincitore sarà proprio quello che vedrà partecipi grandi personalità, come a star significare che un unico artista non basterebbe a realizzare un’architettura degna.
Ma a Luigi XIV il Louvre va stretto, come tutta Parigi in realtà, per questo sposterà la propria residenza a Versailles lasciando il museo incompleto. Gli appartamenti Imperiali vengono occupati dalle Accademie che ribattezzano il vecchio scopo residenziale inserendo laboratori, teatrini, botteghe ed altri locali…
Inizieranno ad essere esposti i dipinti dei pittori più prestigiosi così diventando il museo più importante di arte contemporanea d’Europa. Infatti inizialmente il Louvre era riservato ai soli nobili ma dopo la Rivoluzione francese, per decreto, viene concesso l’ingresso a qualsiasi cittadino volesse ammirare la collezione reale.
Il Louvre con Napoleone
Ma le metamorfosi del Louvre non si fermano qui: Napoleone Bonaparte voleva sposarsi per la seconda volta con Maria Luisa alla Cattedrale di Notre Dame, ma la chiesa cattolica non era d’accordo ad un secondo matrimonio, per questo l’imperatore trasformerà il Salon Carrè del Louvre in una cappella con la corte nuziale che attraversava la Grand Gallerie.
Con la caduta dell’Imperatore Napoleone il Louvre dovrà pagare caro: i vincitori di tutta Europa esigono la restituzione immediata delle opere depredate dalle armate francesi. Questo avvenimento porterà alla chiusura del museo.
Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale il Louvre viene risparmiato dai bombardamenti ma non dalla desolazione e dalla malinconia. Per risolvere questa mestizia il ministro della cultura chiede a Ieoh Ming Pei di costruire qualcosa che potesse ridare vita al museo, così nascono le famose piramidi di vetro all’ingresso.
Inizialmente questo progetto si opponeva alla mentalità tradizionalista dei difensori dei monumenti storici, pensavano fosse troppo contrastante con gli edifici circostanti. Per porre fine al dibattito si organizzò una simulazione con corde tese che riprendevano la forma piramidale convincendo così non solo la giuria ma anche il sindaco di Parigi.
Il Louvre si erge come un monumento vivente alla grandezza dell’arte e della cultura umana. Oltre alla straordinaria ricchezza delle sue collezioni, il museo incarna anche un’architettura che parla del passato e del presente di Parigi. La maestosa facciata del palazzo e le sue imponenti sale offrono un quadro impressionante della storia dell’arte, mentre gli interventi architettonici contemporanei, come la celebre piramide di vetro, rappresentano una fusione armoniosa tra tradizione e modernità.